LA QUIESCENZA
(L’inquietudine del dopo)
TRILOGIA DEL VULCANO - serie PEZZI UNICI
Tecnica mista su tela 60X70 cm
In quest’opera i colori cambiano totalmente. La tecnica è mista e l’artista usa ancora colori ad olio, acrilici e crete. Restano le tonalità lucide e opache dell’antracite per rappresentare la pietra lavica dalla quale si sa, vengono creati gioielli unici. La fase creativa produce meraviglie.
Le tonalità di verdi brillanti contenute dalle strisce di lava solidificate mostrano che la terra è viva, i piccoli movimenti ottenuti giocando con i colori denotano un mondo sotterraneo nascosto e sono anche il risultato delle lunghe fasi in cui l’artista e la sua opera cedono qualcosa l’una all’altra: l’artista ha bisogno di far pace con la materia che da sempre ama, rinnega e a volte detesta, senza saper trovare il giusto equilibrio. L’uso dei colori e il dialogo invisibile che si crea tra la materia e chi la usa dona risposte provenienti dal profondo dell’Anima-Nucleo della Terra.
Il Vulcano ha smesso le sue attività primarie e l’uomo è in pace. Tuttavia, l’opera sembra incompiuta: volutamente lascia l’osservatore sospeso in attesa di un cenno dal cielo, un segno che non arriverà e il cielo, certamente di un bell’azzurro brillante, predomina tutta l’opera, costellato da “scie normali” lasciate da molti, molti aerei di passaggio, ma trasmette un’indefinibile sensazione che lascia attoniti e senza alcuna risposta: per quanto tempo il Vulcano resterà inattivo?
PARTICOLARI
La TRILOGIA DEL VULCANO
Come fuoriesce il magma distruttivo dalle viscere della terra così la collera scoppia in un crescendo folle dalle viscere degli esseri umani e distrugge ogni possibilità di rimediare ai danni che provoca, anche quando sia evidente una motivazione ragionevole. Tuttavia, per gli esseri pensanti, a differenza del vulcano, è almeno probabile contenere la collera, plasmarla e canalizzarla verso la creazione e la creatività. Difficile fino all’inverosimile, possibile se la si riconosce e si diviene sempre più consapevoli di una verità assoluta: la rabbia non cambierà i fatti che l’hanno generata, al contrario li aggrava.
L’artista conosce bene la collera: l’ha provata, ne è stata vittima e sa che nessun dolore anche atroce può essere frantumato e dimenticato con essa. Quando l’essere umano ne è consapevole e la riconosce è anche in grado di arginarla affinché questa non si trasformi in ira, quella che verosimilmente come l’esplosione molto violenta di un vulcano lascia attorno a sé solo distruzione.